Ti svelo i segreti della depressione

Sentivo un funerale nel cervello, e i dolenti avanti e indietro andavano, andavano finché sembrò che il senso fosse frantumato


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Ti svelo i segreti della depressione
Ti svelo i segreti della depressione

 

Sentivo un funerale nel cervello, e i dolenti avanti e indietro andavano, andavano finché sembrò che il senso fosse frantumato. E quando tutti furono seduti, una funzione, come un tamburo batteva, batteva, finché pensai che la mente si fosse intorpidita. E poi li udii sollevare una cassa e cigolare di traverso all'anima con quegli stessi stivali di piombo, ancora, Poi lo spazio iniziò a rintoccare, come se tutti i cieli fossero una campana e l'esistenza, solo un orecchio, ed io, e il silenzio, una razza estraneanaufragata, solitaria, qui. E poi un'asse nella ragione si spezzò, e caddi giù, e giù, e urtai contro un mondo a ogni tuffo e finii di sapere allora."

Conosciamo la depressione attraverso delle metafore. Emily Dickinson riusciva ad esprimerla con il linguaggio, Goya con un'immagine. Metà dello scopo dell'arte è descrivere questi stati d'animo emblematici.

Quanto a me, mi sono sempre ritenuto un tipo tosto, uno di quelli in grado di sopravvivere se fossi stato mandato in un campo di concentramento.

Nel 1991 subii diverse perdite. Mia madre morì, la relazione che avevo finì, tornai negli Stati Uniti dopo diversi anni trascorsi all'estero, e ho superato indenne tutte queste esperienze.

Ma nel 1994, tre anni più tardi, mi ritrovai ad aver perso interesse per quasi tutto. Non volevo fare nessuna delle cose che volevo fare prima, e non sapevo perché. Il contrario di depressione non è felicità, ma vitalità, ed era la vitalità che sembrava sfuggirmi in quel momento. Qualsiasi cosa dovessi fare mi sembrava troppo impegnativa. Tornavo a casa e vedevo la luce rossa lampeggiare sulla segreteria telefonica, e invece di non vedere l'ora di sentire i miei amici, pensavo "Quanta gente che devo richiamare." Quando avrei dovuto decidere di pranzare pensavo: "Dovrei tirar fuori il cibo,metterlo su un piatto, tagliarlo, masticarlo ed ingoiarlo", e mi sembrava la Via Crucis.

Una delle cose che spesso si dimentica parlando di depressione è che sai che è una cosa ridicola. Sai che è ridicola mentre ci sei dentro. Sai che molte persone riescono ad ascoltare i propri messaggi, pranzare, organizzarsi per fare una doccia ed uscire dalla porta principale e che non è un grande sforzo, eppure ti trovi in questa morsa e non riesci a capire come uscirne. Così mi accorsi che facevo di meno, pensavo di meno e provavo meno sentimenti. Era una sorta di nulla assoluto.