Gemelli nel pancione discutono della vita dopo il parto: la loro conversazione ti lascerà senza parole
by FEDERICO COPPINI | LETTURE 87
La storia del pancione della mamma che contiene due bambini e la loro discussione sulla vita dopo il parto ha una chiara connessione con l'esistenza di Dio. Questa storia, scritta da un autore ungherese, ha raggiunto una grande popolarità in tutto il mondo e viene spesso utilizzata per spiegare la fede religiosa.
La discussione tra i due bambini sulle loro idee riguardo alla vita dopo il parto ha una notevole somiglianza con la discussione sull'esistenza di Dio. L'uno rappresenta l'ateismo, negando l'esistenza di Dio, mentre l'altro rappresenta la fede religiosa, sostenendo che Dio esiste e che la sua presenza è tangibile.
Il primo bambino nega l'esistenza di una vita dopo il parto e di conseguenza, l'esistenza di Dio, affermando che il cordone ombelicale è tutto ciò di cui hanno bisogno e che la vita dopo il parto è fuori questione. Il secondo bambino, invece, sostiene che c'è qualcosa di diverso e di più luminoso dopo il parto e che ci sarà una vita diversa, dove potranno camminare e mangiare con le loro gambe e bocche. Questo bambino rappresenta la fede religiosa che afferma che c'è un mondo diverso e più luminoso dopo la morte.
La discussione tra i due bambini sulle loro idee riguardo all'esistenza di Dio è molto importante e può essere applicata alla nostra vita quotidiana. Molte persone, infatti, sono scettiche sull'esistenza di Dio e considerano la fede religiosa come un assurdo, una perdita di tempo. Ma la storia del pancione della mamma può aiutare a far comprendere che la fede religiosa può portare una maggiore comprensione del mondo e della nostra vita.
La risposta del secondo bambino alla domanda del primo sulla presenza della mamma è altrettanto importante. Il secondo bambino afferma che la mamma è intorno a loro, che sono circondati da lei e che senza di lei il mondo non potrebbe esistere. Questo si può facilmente applicare alla nostra idea di Dio, che è presente ovunque e che senza di lui il mondo non potrebbe esistere.
La storia del pancione della mamma può essere utilizzata per spiegare la fede religiosa in modo semplice e comprensibile. Questa storia ha una grande portata perché spiega la fede religiosa in modo simbolico, ma efficace e riesce a far comprendere come la fede possa dare una maggiore comprensione della vita.
In conclusione, la storia del pancione della mamma e la discussione tra i due bambini possono aiutare a comprendere l'importanza della fede religiosa e dell'esistenza di Dio. Questa storia ha raggiunto una grande popolarità in tutto il mondo e può essere utilizzata per spiegare la fede in modo semplice e comprensibile.
Ecco il dialogo tra i due bambini
Uno chiese all'altro: "Ma tu ci credi in una vita dopo il parto?"
L'altro rispose: "Certo! Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per quello che verrà più tardi".
"Sciocchezze" disse il primo "non c'è vita dopo il parto! Che tipo di vita sarebbe quella?"
Il secondo riprese: "Io non lo so, ma ci sarà più luce di qui. Forse potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora".
Il primo replicò: "Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca!? Ridicolo! Il cordone ombelicale è tutto quello di cui abbiamo bisogno...e poi è troppo corto. La vita dopo il parto è fuori questione".
Il secondo continuò ad insistitere: "Beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo".
Il primo contestó: "Sciocchezze, e inoltre, se c'è davvero vita dopo il parto, allora, perché nessuno è mai tornato da lì? Il parto è la fine della vita e nel postparto non c'è nient'altro che oscurità, silenzio e oblio.Il parto non ci porterà da nessuna parte".
"Beh, io non so" disse il secondo "ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi".
Il primo rispose: "Mamma? Tu credi davvero alla mamma? Questo si che è ridicolo. Se la mamma c'è, allora, dov'è ora?"
Il secondo riprese: "Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere".
Riprese il primo: "Beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esiste".
Al che il secondo rispose: "A volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù".