Ciao sono il tuo psoas, voglio dirti quello che può succederci in tempi di covid
Voglio dirtelo perchè il tuo bene-stare è in qualche modo controllato e controllabile proprio da me.
Come già sai, io reagisco allo stress e a ogni tua emozione tossica in modo assai violento.
Al contrario, potrei essere assai amorevole con te se tu ora impari a darmi le tue mani per accarezzarmi e per proteggermi. E oggi è più che mai necessario che tu impari a fidarti di me.
Non voglio più stare a guardare inerme e sofferente la tua angoscia, la tua tristezza, la tua rabbia, la tua paura di fronte a questo mondo così ‘pandemico’.
Prima di tutto impariamo a conoscerci meglio.
Io sono quel muscolo che ti alza da quella sedia per permetterti di erigerti di fronte alla vita, che sia solo per star in piedi o per camminare; che sia per correre o per farti rallegrare con grandi balzi laterali.
Sono io il tuo sordo sentire, tra farfalle che volteggiano nel tuo stomaco quando ami o quando odi; sono il tuo pugno nella pancia quando ti raggomitoli come un bruco nel tuo letto, coprendoti di coperte di paure.
Io sono quella parte di te che ti brucia dalla rabbia, quando vorresti prendere a pugni quel muro per vomitarci adrenalina in subbuglio; quando il tuo battito corre così veloce da bloccarti il respiro. Quando la tua sudorazione raggela il tuo sangue.
A volte mi fa così “incazzare” il tuo maldestro agire, il tuo non sentirmi mentre invece io ti sto chiamando, ti sto urlando, tanto che riesco anche a inviarti segnali forti: non so, ho sentito dir qualcuno chiamarle malattie psicosomatiche.
La mia sofferenza esplode quando il tuo cibo diventa solo un inghiottire paure e insoddisfazioni. E io sono lì, pronto e instancabile ancora e ancora a cercare di farmi sentire nella tua pancia, che tesa e contorta ti piega.
Sì! Io sono quel dolore “incazzato”, quel dolore che ci ingabbia dentro una prigione di emozioni tossiche e represse; cosicchè la parte più antica di noi, la rettiliana, l’istintuale prende il sopravvento lasciandoci buii, sconfitti, inermi, senza più coraggio.
Cosa posso fare per te?
Non è un caso se mi chiamano il muscolo della felicità, ma tu devi darmi le tue mani!
Con le tue mani fammi rilassare, toccami, sentimi ed io diventerò tanto forte da poter combattere contro il “fight or flight”, quell’istinto innato che ci porta a stare sempre in continua e perenne allerta.
Liberiamo i tre cavalli selvaggi...
Dammi le mani e ti prometto che insieme spezzeremo quelle sbarre grigie di tristi prigionie, liberando quei tre cavalli selvaggi della paura, della rabbia , del dolore.
D’incanto si trasformeranno in coraggio, serenità e amore.
Forse non riusciremo a cambiare il mondo, questo non so, questo non posso prometterlo.
Ma cambierò te per connetterti al tuo vero io, con il tuo centro.
Tu accarezzami, strofinami ed io sarò li pronto a combattere con te, per te, accanto a te.
ma tu dammi quelle mani...
Nei terribili giorni del covid, con amore,
il tuo muscolo dell’anima, lo psoas.
Rossella Pece
Ideatrice del progetto e del marchio “ilfitnessdellanima”,
Personal Trainer
Autrice de “IL LIBRO DEL FITNESS DELL’ANIMA”
oltre il fitness, oltre lo yoga, dentro le tue emozioni.
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