Appena svegli, ancor prima di alzarsi, esprimiamo i nostri pensieri positivi di gratitudine. Essere grati, il secondo niyama, santosa, l’appagamento, non significa accettare ciò che si ha o ciò che si è, accontentandosi; è importante continuare a cercare miglioramenti sia nella condizione in cui viviamo che nella nostra persona. Non ha una valenza limitante.
Accontentarsi significa letteralmente “essere contenti”, quindi esprimere gioia, aprire il proprio cuore alla Vita così come stiamo avendo occasione di viverlanel momento presente.
Proviamo quindi ad elencate tutte le cose, materiali e non, per le quali dobbiamo essere grati; ci accorgeremo di quanto, a partire da ciò che è legato ai bisogni primari, spesso diamo per scontato: acqua pulita che esce dai rubinetti, un tetto sopra la testa, riscaldamento, vestiti, cibo, veicoli per spostarci senza fatica… Saper praticare il senso di gratitudine è, nella cultura del consumismo e dello spreco in cui viviamo, un vero e proprio atto rivoluzionario!
Chi è contento e appagato non compra, non è spinto all’acquisto compulsivo. Platone riporta che Socrate usava passeggiare per il mercato affermando con stupore: «Di quante cose non ho bisogno!»
Passiamo alla colazione: due bicchieri d’acqua a temperatura ambiente, magari con l’aggiunta di mezzo limone spremuto, aiutano a eliminare le tossine e a mantenere il corpo pulito, come suggerisce il primo niyama, sauca, la purezza.
Prendiamo l’abitudine di consumare sempre il primo pasto del giorno a base di cereali integrali biologici, possibilmente privo di prodotti ultra-processati e con pochi zuccheri semplici.
Questi ultimi, infatti, tendono ad alzare troppo l’indice glicemico nel corso della mattinata. Per gli amanti della classica colazione dolce all’italiana via libera quindi a yogurt intero, frutta fresca e secca, semi, fiocchi d’avena, pane o fette biscottate multicereali, miele vergine integrale, marmellate senza zuccheri aggiunti, tè verde, latte vegetale, torte fatte in casa con ingredienti di sicura provenienza.
Evitiamo le solite merendine confezionate, i frollini (troppo ricchi di grassi saturi), le creme spalmabili, le brioches, i cappuccini e i cereali zuccherosi.
Attività fisica. Che sia Yoga, ginnastica, o più semplicemente una bella camminata nel verde, il movimento consapevole è il nutrimento che non dovrebbe mai mancare.
Il terzo niyama, tapas, l’entusiasmo, è la forza interiore che ci darà la spinta per anticipare lasveglia e mantenere i nostri propositi con costanza e regolarità anche a dispetto dei piccoli imprevisti e delle difficoltà che la vita potrà farci incontrare: “fa freddo; pioviggina; ho un po’ di raffreddore; ho dormito male; oggi devo arrivare in ufficio prima del solito; ieri sera ho fatto tardi; a cena ho mangiato troppo”; e così via. Se riusciamo a ritagliarci uno spazio tranquillo in casa, possiamo dedicare 15/20 minuti a una breve pratica prima di uscire ripromettendoci di renderla più completa al corso serale, o nella pausa pranzo.
Durante il tragitto casa-lavoro possiamo attaccarci allo smartphone e ai social oppure cogliere l’occasione per praticare il quarto niyama, svadhyaya, studio e introspezione. In treno e sui mezzi pubblici proviamo a non pensare al lavoro che ci attende in ufficio, ma cerchiamo di rilassarci osservando ciò che ci circonda, il panorama, la città, le persone, il fiume della vita che si muove intorno a noi e con noi. In auto, invece di far aumentare i nostri livelli di cortisolo e di adrenalina con le ansiogene news che trasmette la radio, potremmo prendere l’abitudine di ascoltare un podcast o un audiolibro su un argomento stimolante magari indirizzato a uno specifico aspetto che vogliamo migliorare o, più semplicemente lasciarci avvolgere dalle note della nostra musica preferita.
E una volta arrivati al lavoro? I l quinto niyama, isvara pranidhana, l’accettazione delle cose, delle persone e delle situazioni che non possiamo cambiare, ci verrà in aiuto.
Riserviamo quindi le nostre migliori energie fisiche e mentali per agire solo laddove possiamo fare la differenza con la nostra esperienza e competenza.
Per tutto ciò su cui non abbiamo presa, non lasciamoci travolgere dalla negatività e cerchiamo invece di coltivare la fiducia che le cose si sistemeranno comunquenel migliore dei modi.
Estraniarci da quei fattori che attivano una subitanea risposta di stress da parte dell’organismo: è fondamentale per il benessere del cervello, del sistema cardiovascolare e di quello immunitario.
Se riusciremo a seguire questi semplici consigli, arriveremo a fine giornata meno stanchi e irritati, più disponibili a stare bene in famiglia, con i nostri carie… con noi stessi!